La morte di Ilaria Sula, uccisa dall’ex fidanzato Mark Samson, e il ruolo della madre del killer. Vittorio Feltri non perdona.
Il femminicidio di Ilaria Sula ad opera dell’ex fidanzato, Mark Antony Samson, continua ad essere argomento di forte discussione. Ancora di più dopo la confessione della madre del killer, che ha ammesso di aver aiutato il figlio a ripulire il luogo dove si è verificato il delitto. A dire la sua sulla vicenda è stato Vittorio Feltri nell’ultimo editoriale per Il Giornale.

Il caso Ilaria Sula e il femminismo
Con il suo consueto format su Il Giornale, in risposta ad un lettore, Vittorio Feltri ha commentato il recente triste femminicidio ai danni di Ilaria Sula. In questa ottica, il giornalista ha replicato a chi, riassumendo la vicenda del delitto e il ruolo della madre del killer, ha sentenziato: “Non si fa altro che lodare le donne. Ma forse fanno schifo come gli uomini”.
Il parere di Feltri è stato fin da subito chiaro: “Il neofemminismo ha imposto una visione angelicata della donna che non corrisponde alla realtà, visione volta a trasformare la femmina in vittima millenaria del maschio bruto che intende sottometterla, dominarla, molestarla, sfruttarla, massacrarla ed ucciderla”, ha esordito il giornalista.
“Da un lato, quindi, abbiamo una ‘lei’ santificata, dall’altro, abbiamo un ‘lui’ criminalizzato e mostrificato, al quale non viene lasciato scampo: egli è il colpevole. La verità è che non esistono distinzioni di genere […]”.
Feltri e la condanna alla madre di Samson
Addentrandosi nel caso della Sula, Feltri ha poi proseguito sottolineando il ruolo giocato dalla madre del killer, definendola appunto “una donna, che ha protetto il figlio diventando complice di un omicidio, allo scopo dì salvaguardare il ragazzo dalle conseguenze delle sue atroci azioni”.
In questo senso il giornalista ha spiegato ancora: “[…] non è il patriarcato a determinare violenze e femminicidi. È semmai una cultura volta a deresponsabilizzare i giovani, è la rinuncia da parte dei genitori a fare i genitori”.
E sulla madre di Samson, ecco la bastonata, cruda ma corretta di Feltri: “[…] ascolta e sente le urla della vittima, ma non ha un moto di pietà verso quest’ultima, bensì soltanto verso il suo pargoletto, che, in fondo, non ha fatto nulla di male: ha solo ucciso una donna. E deve essere preservato dalla galera”. E ancora: “Quindi tanto vale prodigarsi subito e ripulire la scena del crimine, coprire quel bambinone, che intanto mette il cadavere in una valigia al fine di sbarazzarsene per sempre, come si farebbe di una felpa vecchia, mentre la mammina completa le pulizie“. Un concetto espresso in modo chiaro e palese nel titolo dell’editoriale: “La madre degenere di Mark Samson“.